
Iniziato il nuovo anno, come da tradizione, si esprimono i desideri, si sogna ad occhi aperti. Partoriamo in questi giorni le nostre nuove aspettative sul futuro. O almeno, così dovrebbe essere.
Nella mia attività di coaching negli ultimi mesi ho notato in alcuni coachee una forte propensione nel focalizzare la propria attenzione su quanto non piace piuttosto che su quel che si desidera: una grande energia consumata nel cercare di evitare, rimuovere, cancellare quanto non gradito perdendo quasi di vista i reali desideri, i traguardi del loro sviluppo professionale.
Ascoltando una canzone alla radio ho ritrovato dipinta in alcuni versi questa trappola mentale:
“When you try your best, but don’t succeed
When you get what you want, but not what you need
When you feel so tired, but you can’t sleep
Stuck in reverse.” (Coldplay – Fix you)
Non che sia sbagliato riflettere su ciò che vorremmo cambiare nella nostra vita, anzi spesso veniamo a conoscenza dei nostri desideri proprio grazie alle nostre insoddisfazioni. Se però non proviamo a fare uno sforzo per volgere la nostra attenzione verso i nostri sogni, trasformandoli in traguardi, resteremo immobili a fissare i nostri limiti, la nostra sofferenza.
Molte persone ripetono continuamente che il loro lavoro è noioso, che non vengono apprezzati, che sono stufi di andare ogni giorno in ufficio, etc etc. Capita poi di lasciare, o peggio ancora di perdere, quel posto di lavoro tanto detestato e ritrovarsi tutt’altro che soddisfatti e felici, ma, inaspettatamente, vuoti, inutili e senza possibilità.
La mente, infatti, incalzata da simili affermazioni negative e dolorose, ha lavorato unicamente con lo scopo di rimuovere la causa del disagio, senza minimamente preoccuparsi di trovare soluzioni alternative.
Diverso è invece l’atteggiamento di chi, individuato ciò che manca per sentirsi soddisfatto, cerca la strada verso la realizzazione dei suoi sogni. In questo caso la mente lavorerà proiettata verso il futuro cercando di colmare un vuoto, determinando degli obiettivi da raggiungere. Procedendo in questa direzione queste persone cercheranno di migliorare se stessi, opereranno per migliorare ciò che già possiedono o, qualora non sia possibile, troveranno diverse alternative per raggiungere i propri traguardi.
Tornando ai desideri per il nuovo anno se non vogliamo rischiare di restare intrappolati in dolorose profezie che si auto avverano, è importante riflettere a fondo su quel che vogliamo ottenere. Definire chiaramente i nostri obiettivi e tradurli in azioni per riempire il vuoto che ci separa dalla nostra soddisfazione.
Immaginate ora due navi nel bel mezzo dell’oceano tormentato da una serie di tempeste. La prima che, maledicendo il maltempo, decide di cambiare continuamente rotta per navigare in acque tranquille. L’altra invece, preparandosi ad affrontare i pericoli di una tempesta, prosegue determinata sulla sua rotta. Secondo voi quale delle due navi arriverà al porto di destinazione?
Non è in nostro potere decidere quanti e quali tempeste incontreremo nel nostro cammino. Una volta però definito il nostro porto di arrivo e la nostra rotta, saremo in grado di vedere la sofferenza da un’altra prospettiva, illuminata dal faro della nostra felicità desiderata.
Ma come possiamo trovare il modo di affrontare e superare gli ostacoli alla nostra felicità?
“È inutile cercare di adattare il mondo ai nostri desideri: dobbiamo cambiare la nostra mente.”
(Matthieu Ricard)